Prestazioni svolte: Progetto Preliminare, Definitivo, Esecutivo, Dir. Artistica

L’esposizione è collocata al piano superiore del suggestivo Filatoio di Caraglio nell’area destinata alle mostre temporanee; questi spazi sono composti da una grande sala, attualmente suddivisa con pareti temporanee, e da due sale più piccole e più raccolte.
L’allestimento porta lo spettatore ad avere subito l’impatto con il tema della mostra e cioè l’uso della seta nelle antiche armature dei samurai giapponesi della collezione del museo Stibbert e nei moderni abiti di Roberto Capucci; il sistema espositivo prevede di mettere a confronto questi oggetti sulla base di similitudini che possono essere ispirazione, forma, colore.
Il percorso conduce nella sequenza di spazi dove il rapporto tra le forme scultoree di Capucci e le sagome guerriere delle armature viene evidenziato ed esaltato dall’illuminazione. Questa è studiata in modo teatrale per valorizzare le bellezze e i dettagli dei pezzi esposti, cercando di creare suggestivi giochi di ombre.
In una sequenza che cresce man mano si arriva di fronte ad un’imponente gradonata nella quale sono collocate armature, abiti ed elmi, che verranno ammirati dallo spettatore con un punto di vista diverso da quelli precedenti.
Successivamente si passa ad una sala più raccolta dove si trovano particolari più piccoli dell’armamento dei samurai protetti da teche. Alla fine della mostra un filmato spiega il complicato modo di produrre il filato di seta per raggiungere un intreccio tale da poter essere utilizzato dai giapponesi per la costruzione delle armature.