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Allestimenti e mostre |
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Michele De Lucchi |
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2016, marzo |
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2016, aprile |
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2016, aprile |
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Inaugurazione: 13 aprile 2016 Durata mostra: 14 aprile 2016 - 19 aprile 2016 |
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Milano (Italia), showroom Donatella Pellini |
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Produzione Privata |
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Progetto di allestimento: Michele De Lucchi, con Mercedes Jaén Ruiz |
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I vasi scomparsi Io non so perché i vasi sono scomparsi. A dire il vero è probabile che me li fossi dimenticati o che li avessi tenuti via perché mi sembravano troppo belli da tenere in giro e si sa che quando le cose sono nascoste, scompaiono.Così questa collezione di vasi è rimasta per molti anni nascosta dietro uno scaffale nel mio studio di Angera e l’ho riscoperta per caso pochi giorni fa meravigliandomi di quanto belli fossero. Non so proprio come sono riuscito a farli così belli e preziosi che non c’è nemmeno bisogno di mettere i fiori dentro. E’ stato sicuramente un caso fortunato. Michele De Lucchi, 15 Marzo 2016
I Vasi Scomparsi. Le conseguenze della professione La mostra presso lo Spazio Pellini in Via Morigi 9 ha l'intento di valorizzare il passato per per “ritrovarsi” nel presente. I “Vetri a forma di Vasi” appartengono alla collezione in edizione limitata disegnata da Michele De Lucchi per Produzione Privata e prodotta nel 2006. I Vasi “ritrovati” raccontano di una ricerca privata svolta e mai finita: la ricerca libera dalla committenza, il cliente che coincide con il produttore. Per capire il perché di questi vasi, va compresa la condizione di questa partenza libera, un fondamento che ha accompagnato sempre ed è a tutt’oggi presente nella filosofia e nel lavoro di Produzione Privata. I vasi, formalmente volumi elementari - coppe e coni - innestati e trasparenti, sono essi stessi gli elementi di una verifica personale e sono il teorema stesso. “Scopriamo” la relazione matematica che intercorre tra di loro: i 13 stampi che sono serviti per soffiarli sono una sequenza, è il ritmo della sequenza di Fibonacci. Anche se si trattasse di una mera coincidenza ci piace pensare che l’insieme dei vasi appartenga alla durata temporale di un brano musicale e che con le note e le battute (13) ne costituisce la partitura. Se dovessimo tradurre in musica i Vasi Scomparsi lo faremmo con Johann Sebastian Bach, un grande esponente della musica matematica. Gli architetti, come anche i musicisti applicano regole matematiche, a volte lo fanno senza consapevolezza con un gesto, un imperfetto segno a matita su una partitura. La ricerca che è insita nei vasi non è di stile ma piuttosto di “conseguenza della professione”. La ragione della loro bellezza non è perciò da ritrovarsi nella forma o funzione ma assolutamente in questa genesi, in questo percorso che ha precise radici e matrici culturali. I Vasi nel loro insieme di fatto sono un'astrazione, costituiscono un teorema, il solito: ciò che si guarda e su cui si specula, per esempio la nostra relazione con le cose fragili e trasparenti, con le cose che si perdono, si consumano e forse si ritrovano. Nora De Cicco per Produzione Privata, aprile 2016
The Lost Vases. A consequence of our profession The exhibition at the Pellini Gallery, in via Morigi 9, intends find value in the past in order to rediscover oneself in the present. The "vetri a forma di vasi" belong to the limited edition collection designed by Michele De Lucchi, for Produzione Privata and produced in 2006. The rediscovered vases tell a story of a private research that has been concluded but never finished: it is a research free of commission where the client is the producer. To understand the why of these vases, one needs to understand the free spirit of how the project was born, and the roots that accompany to this day and the philosophy that lives on in Produzione Privata. The vases, formally only elementary grafted transparent green cones and cups, are themselves the same elements of a proof on an internal theory of combination. Discover the relationship among them, it’s mathematical: they are the results of a mix and match of 13 wooden casts which were blown in sequence, at the rythm of the Fibonacci sequence. If you had to translate with music the “Lost Vases” we would with the sounds of the mathematical rigor of Johann Sebastian Bach. Architects like musicians must apply and follow specific matematical rules, often the do it with a concious gesture, sometimes through what seems an imperfection of a pencil stroke on a musical score. The search is inherent in the vases is not that of style but rather as “A consequence of our profession”. The reason of their beauty is therefore not to be searched in form and function but in its genesis, in its path rooted in cultural and a scientific matrix. The vases in their unity are an abstraction, they build a theorem to be seen and internalised by those who look: our relation with fragile, transparent items is destined to be enjoyed, consumed and eventually lost or broken, but sometimes, once in a while the lost is found and rediscovered. Nora De Cicco for Produzione Privata, April 2016 |
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 Mostra I vasi scomparsi, Produzione Privata, Milano (Italia), showroom Donatella Pellini, 14 aprile 2016 - 19 aprile 2016 Ph. Mercedes Jaén Ruiz, fotografia digitale
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 Mostra I vasi scomparsi, Produzione Privata, Milano (Italia), showroom Donatella Pellini, 14 aprile 2016 - 19 aprile 2016 Ph. Mercedes Jaén Ruiz, fotografia digitale
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 Mostra I vasi scomparsi, Produzione Privata, Milano (Italia), showroom Donatella Pellini, 14 aprile 2016 - 19 aprile 2016 Ph. Mercedes Jaén Ruiz, fotografia digitale
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