Archivio Michele De Lucchi - Allestimento "Ricerca per un ambiente d'ufficio"

Allestimento "Ricerca per un ambiente d'ufficio"

Allestimenti e mostre

Ettore Sottsass, Michele De Lucchi

1983

Milano (Italia), Triennale, Palazzo dell'Arte

Olivetti Synthesis

Per un ufficio più comunicativo, "Casa Vogue", n. 148, gennaio 1984, pp. 114-117
M. Morgantini (a cura di), La ricerca sugli interni: lo spazio di lavoro, "Interni", marzo 1984, pp. 34-35

B. Radice, Memphis: ricerche, esperienze, risultati, fallimenti e successi del nuovo design, Electa, 1984
F. Bulegato, S. Polano, Michele De Lucchi. Comincia qui e finisce là, Electa, 2004

L'allestimento "Ricerca per un ambiente d'ufficio" è stato ideato da Ettore Sottsass e Michele De Lucchi, con Beppe Caturegli e Giovannella Formica per la mostra “Design Process”, realizzata da Olivetti alla Triennale nel 1983.

La ricerca sviluppò un prototipo di ufficio per Olivetti Synthesis, a partire dagli elementi in produzione del sistema Icarus. Il progetto prevedeva cinque aree di interazione: la reception, la “piazza”, l’ufficio del manager, la sala riunioni e l’area operativa. Le pareti di ciascuna zona sono costituite dai pannelli del sistema Icarus, rivestiti esternamente di laminato Abet Print ed internamente di cotone cinzato Rainbow. Nella reception il bancone e le sedie First di Michele De Lucchi per Memphis. Nell’ufficio del manager la poltrona Edys di Hans Von Klier ed il prototipo di tavolo di Ettore Sottsass per Olivetti Synthesis. Su entrambi i lati dei pannelli di quest’area era il decoro Parquet di Michele De Lucchi. Nella sala riunioni le poltroncine Palace di George Sowden per Memphis e come tavolo un pannello del sistema Icarus rivestito in marmo; le pareti Icarus erano qui rivestite di laminato serigrafato con decoro Fantastic di Michele De Lucchi. L’area operativa era un ambiente diviso in zone comuni e nicchie per il lavoro individuale: gli arredi erano costituiti da poltrone Vanity Fair di Poltrona Frau, lampade Pausania di Ettore Sottsass per Artemide e sedie First di Michele De Lucchi. I computer esposti nell’allestimento erano M 20 Olivetti.

La reception introduce all'atrio vero e proprio che è semplicemente una piazza dalla quale si accede ai vari ambienti. Da una parte, a sinistra, l'ufficio del manager è un ambiente classico, elegante, impregnato di un'atmosfera leggermente all'inglese, dettata forse dalla tonalità dei colori, tutti sul bruno e rossiccio. Qui si enfatizza l'"idea del luogo dove si prendono le decisioni" e il manager è colui che le decisioni le prende e per far questo necessita di pochi strumenti: un terminale e un telefono sono sufficienti.
Al manager le informazioni arrivano già selezionate, pure, essenziali, assolutamente precise: sono state forse elaborate nella sala riunioni, al di là della piazzetta, sulla destra, in una stanza argentea proiettata nel futuro, carica di terminali e telefoni.
L'ultimo ambiente è riservato al lavoro quotidiano di tre operatori, ciascuno con un proprio spazio personale, una piccola casetta che si affaccia su uno spazio comune, quasi un salotto molto domestico e rilassante.
Ognuno degli ambienti è una vera e propria architettura che enfatizza ciascuna area, la personalizza e ne rende un'immagine sintonizzata con le persone che ci lavorano e le operazioni che vi si svolgono. Le pareti sono rivestite con laminati decorati Print di Abet Laminati e internamente con stoffe Rainbow.
Nel depliant distribuito all'ingresso della mostra si legge "...nell'ufficio del futuro alla sofisticazione dell'arredo e dell'architettura".
(Michele De Lucchi, da "Interni", marzo 1984)