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| Installazione "Radici al vento, testa nella terra" |
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Allestimenti e mostre |
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Michele De Lucchi |
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Alberto Nason |
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2018 |
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2019, marzo |
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2019, marzo |
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Inaugurazione: 14 marzo 2019 |
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Padova (Italia), Orto botanico |
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Orto botanico di Padova e Artesella |
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D3Wood, Lecco |
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Donazione del legname abbattuto durante la tempesta: Consorzio delle quattro regole di San Pietro, Regione Veneto, UnitĂ organizzativa forestale Veneto Est, Provincia di Belluno, Provincia autonoma di Trento
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M. De Lucchi, Un albero fatto di alberi, "La Lettura" (allegato del "Corriere della Sera"), 27 gennaio 2019, p. 35 |
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Consulenza tecnico scientifica: dipartimento territorio e sistemi agro forestali UniversitĂ di Padova
L'installazione Radici al vento, testa nella terra è stata realizzata a seguito della tempesta Vaia, che ha devastato i boschi di Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Lombardia nell'ottobre del 2018. L'evento climatico ha trasformato il paesaggio e ha messo a nudo la fragilità del territorio, lasciando una ferita aperta. L'installazione artistica vuole convertire lo sfregio del paesaggio in un segno, in un’esperienza che spinga gli uomini a un nuovo rapporto con la natura. Radici al vento, testa nella terra è realizzata con il recupero del legno di schianto proveniente dalle foreste abbattute delle province di Belluno e di Trento.
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"L’opera ricompone con essenze diverse - abete rosso, faggio, larice, abete bianco, frassino, betulla, tiglio e nocciolo - la figura di un albero che con il suo tronco, i suoi rami e le sue radici vola sospeso nell’aria, sopra a uno specchio d’acqua che rimanda al mare maldestramente surriscaldato dagli effetti dell’inquinamento atmosferico. L’opera conserva la memoria di un ribaltamento: le radici hanno ceduto alle folate della tempesta. Si sono sollevate, trascinate dalla leva di fusto e rami, e si sono esposte all’aria, fuori dalla terra, come non le avevamo mai viste. Abbiamo assistito a un fenomeno atmosferico di straordinaria portata, causato dall’innalzamento della temperatura dell’acqua del Mediterraneo. Salendo verso l’alto, il calore ha mosso una gigantesca massa d’aria, generando delle correnti che si sono poi incanalate nelle valli delle Prealpi e delle Dolomiti, con grande potenza e una direzione inusuale. Una forza che ha travolto alberi di cinquanta anni e più, portati via dal vento, come fuscelli”. (Michele De Lucchi, marzo 2019)
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 Installazione "Radici al vento, testa nella terra", Orto botanico, Padova (Italia), 2019 Ph. Giacomo Bianchi, fotografia digitale
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 Installazione "Radici al vento, testa nella terra", Orto botanico, Padova (Italia), 2019 Ph. Carlo Calore, fotografia digitale
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 Installazione "Radici al vento, testa nella terra", Orto botanico, Padova (Italia), 2019 Ph. Carlo Calore, fotografia digitale
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 Installazione "Radici al vento, testa nella terra", Orto botanico, Padova (Italia), 2019 Modello Ph. Tom Vack, fotografia digitale
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 Installazione "Radici al vento, testa nella terra", Orto botanico, Padova (Italia), 2019 Michele De Lucchi, matita su carta
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 Installazione "Radici al vento, testa nella terra", Orto botanico, Padova (Italia), 2019 Michele De Lucchi, matita su carta
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