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| Festival Office in New Working Communities |
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Ricerche sull'architettura |
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Michele De Lucchi |
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1994 |
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1995 |
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1995 |
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Milano (Italia), Domus Academy |
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Domus Academy |
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E. Manzini, M. Susani (ed. it. a cura di), The Solid Side. Il lato solido del mondo che cambia. Progetti e proposte, V+K Publishing, Naarden, Olanda, 1995, pp. 80-89 M. De Lucchi, Büro und Freiheit, "Deutsche Bauzeitschrift", Germania, 1996, pp. 60-63 M. De Lucchi, Lavoro e Libertà , “Interni”, 1996 M. De Lucchi, Büro und Freiheit, “Deutsche Bauzeitschrift“, 1996 Architekt und Designer Michele De Lucchi: Der mit dem Bart, "Mensch & Buro", n. 1, 1996, pp. 37-40 S. Suardi, Michele De Lucchi. Dopotolomeo, catalogo della mostra, Skira, Milano, 2002 F. Bulegato, S. Polano, Michele De Lucchi. Comincia qui e finisce là , Electa, 2004 |
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Centre Georges Pompidou, Parigi (Francia)
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Festival Office è un progetto sviluppato all'interno della ricerca "The Solid Side". Promossa da Domus Academy e sostenuta da Philips, vi presero parte 28 designer, sensibili al tema della sostenibilità ambientale, che esplorarono diverse strade per la costruzione di un mondo dove originare nuove forme di comunità . Michele De Lucchi, riflettendo sulle trasformazioni dell'ufficio nell'era della telematica e del lavoro delocalizzato, si proponeva di creare scenari di lavoro che trasmettessero un nuovo senso di comunità . New working communities è il titolo del ciclo di seminari, tenuto da De Lucchi alla Domus Accademy, in cui furono sviluppate cinque possibili proposte di organizzazione del lavoro: Home Office, Nomad Office, Virtual Office, Market Office e Festival Office.
Tre modelli e tre disegni della lampada sono entrati a far parte della Collezione Permanente del Centre Georges Pompidou, esposti dal 18 novembre 2003 al 30 ottobre 2004. |
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Il mondo di oggi ci offre poche occasioni cerimoniali autenticamente legate ai comportamenti odierni: certamente ci sono le ricorrenze, le occasioni politiche, ma non ci sono né templi per celebrare gli aspetti positivi della nostra civiltà . Il Festival Office potrebbe essere proprio il luogo dove celebrare il lavoro. Le nuove strutture, chiamate appunto Festival Office, saranno delle grandi strutture temporanee da realizzarsi in luoghi molto ameni, isolati, in cima alle montagne o nel mezzo delle foreste, in luoghi prettamente naturali, in modo da costituire una decisa alternativa all’ufficio dello stressante ambiente cittadino: strutture appositamente create per godere della natura anche in ambito di lavoro. Essendo poi queste strutture temporanee e create in luoghi particolarmente belli, possono rappresentare al meglio il senso della cerimonia (si pensi a Stonehenge e a forme cerimoniali arcaiche) e diventare simboli di una formula assai “civile” prodotta. Le strutture vanno immaginate come straordinarie tende da circo, grandi e spaziose, tecnologicamente molto raffinate per fornire il meglio del comfort disponibile oggi. All’interno offrono possibilità di lavoro a gruppi di dieci, venti o trenta persone, organizzati con supporti telematici connessi con tutte le reti internazionali per poter accedervi in qualsiasi momento. Il festival Office, in una clima festoso ed di lavoro comunitario, sarà un terminale vivo e creativo che accede a tutte le informazioni e a tutto il sapere del mondo disponibile su reti telematiche.
The work of today offers few occasions for ceremonies connected to present behaviours: there are anniversaries, political events, but there are no temples to celebrate the positive aspects of our culture. The Festival Office could be the place where work is celebrated. The new structure called festival Office will be large temporary structures which can be assembled in beautiful, isolated natural places, such as the top of a mountain or the middle of a forest, to create a strong alternative to the stressful office environment in the city: these structures are intended to enjoy nature even while at work. They are temporary and located in beautiful places, this can well represent the sense of ceremony (think about Stonehenge and other ancient ceremonial patterns) and become the symbol of “civilized status”. The structures are intended as extraordinary circus tents, big and spacious, technologically sophisticated to provide the best possible comfort. They offer working space for groups of ten, twenty people, with data transmission equipments connected will all international networks which are accessible at any time. The Festival Office will be a lively and creative terminal, animated by community work enlivened by a capable of accessing all kind of information available on data transmission media. |
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 Michele De Lucchi, Festival Office, Domus Academy, 1994 - 1995 Modello in scala conservato al Centre Pompidou, Parigi Ph. Federico Brunetti, diapositiva, colore, 35mm
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 Michele De Lucchi, Festival Office, Domus Academy, 1994 - 1995 Modello in scala presente al Centre Georges Pompidou, Parigi (Francia) Ph. Federico Brunetti, diapositiva, colore, 35mm
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 Michele De Lucchi, Festival Office, Domus Academy, 1994 - 1995 Modello in scala conservato al Centre Pompidou, Parigi Ph. Federico Brunetti, diapositiva, colore, 35mm
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 Michele De Lucchi, Festival Office, Domus Academy, 1994 - 1995 Disegno conservato al Centre Pompidou, Parigi Michele De Lucchi, matita e acquerelli su carta
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 Michele De Lucchi, Festival Office, Domus Academy, 1994 - 1995 Disegno conservato al Centre Pompidou, Parigi Michele De Lucchi, matita e acquerelli su carta
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 Michele De Lucchi, Festival Office, Domus Academy, 1994 - 1995 Disegno conservato al Centre Pompidou, Parigi Michele De Lucchi, matita e acquerelli su carta
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 Michele De Lucchi, Festival Office, Domus Academy, 1994 - 1995
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 Michele De Lucchi, Festival Office, Domus Academy, 1994 - 1995
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